UNA STAGIONE SELVAGGIA
Anno Edizione 2006, Pagine 192, Costo € 12,00
Traduttore C. Pinetti
Editore Einaudi (Collana Einaudi. Stile Libero. Noir)
Caso vuole che abbia letto questo primo episodio della serie Hap & Leonard per primo, anche se è uscito per ultimo, dopo aver già molto apprezzato di Joe Lansdale ‘Il Carro Magico’.
Anche questa volta si tratta di un racconto breve, non si arriva alle 200 pagine che dà la netta sensazione di essere di fronte ad uno scrittore che, prima ancora di inventarsi storie interessanti (e questa la è sino ad un certo punto), ha una straordinaria spigliatezza nella prosa. Sin dalle prime pagine si resta piacevolmente impressionati da come la narrazione ed i dialoghi scorrano fluidi, spiritosi ed arguti e si scatena quella magia del piacere nella lettura che solo in pochi sono capaci di suscitare.
I protagonisti sono due amici: Hap, ex figlio dei fiori che ha oramai messo da parte ogni illusione giovanile ma non è guarito dal fascino della sua ex all’epoca, Trudy ed un nero gay, Leonard, amico dei cani, di maniere spicce e dalla battuta sempre pronta. Nel racconto sono sparse gocce dei mirabolanti anni ’60 e spunti che si spingono sino alle lotte pacifiste contro la guerra in Vietnam. Sull’onda di queste rimembranze s’innesca una vicenda permeata di nostalgia, promossa da Trudy, che ha come obiettivo il recupero di un’auto finita alcuni anni prima, dopo una rapina in banca andata male, dentro un’ansa sperduta di un fiume insieme ad un sacco di soldi, entrambi mai recuperati.
Il limite del racconto sta nel fatto che nella seconda parte prende improvvisamente una piega decisamente drammatica che contrasta in maniera evidente con la sottile vena ironica e scanzonata della prima, sotterrando, in senso letterale, ogni rimpianto per ‘Una Stagione Selvaggia’.