Film: ‘L’Attimo Fuggente’

L’ATTIMO FUGGENTE

Titolo Originale: Dead Poets Society

Nazione: USA  

Anno:  1989

Genere:  Drammatico

Durata:  129′  Regia: Peter Weir

Cast: Robin Williams, Robert Sean Leonard, Ethan Hawke, Josh Charles, Gale Hansen, Norman Lloyd, Allelon Ruggiero, Kurtwood Smith


TRAMA: Il professor John Keating viene assunto come insegnante di lettere in un severissimo collegio maschile tradizionalista americano. Sin dal primo approccio risulta evidente che il suo metodo d’insegnamento è radicalmente diverso da quello al quale sono stati abituati sin lì i suoi allievi. Egli mira infatti a far emergere le singole personalità, anziché appiattirle come se essi fossero degli esecutori privi di libero arbitrio, spronandoli ad esprimere i loro talenti e le aspirazioni riguardo il futuro, anche se tutto ciò è in contrasto con quanto i genitori hanno già stabilito per loro. Neil Perry è uno studente brillante ma completamente succube di un padre dispotico che non transige riguardo qualsiasi deviazione dagli studi programmati. Keating, a suo tempo allievo della stessa scuola, è stato membro di un gruppo denominatosi ‘Setta dei Poeti Estinti’ che si riuniva nottetempo dentro una grotta, contravvenendo le regole dell’istituto e dove i partecipanti potevano liberamente declamare versi poetici, superando le loro timidezze e scoprendo autori alternativi. Neil, rinvenuto questo retroscena biografico dell’insegnante in un documento della scuola e sempre più attratto dalle sue maniere anticonvenzionali, convince alcuni compagni a ripercorrerne le gesta riunendosi periodicamente nella stessa grotta. Allo stesso tempo Neil, di nascosto dal padre, trova il coraggio di esibirsi come attore in una recita scolastica, scoprendo la sua vocazione e riscuotendo un largo consenso. Il padre, venuto a conoscenza dell’episodio, lo ritira dalla scuola per indirizzarlo all’accademia militare, ma durante la notte Neil si suicida. I suoi compagni che avevano aderito alla rinata ‘Setta dei Poeti Estinti’ vengono costretti dal rettore a firmare una petizione d’accusa nei riguardi del loro insegnante che viene quindi cacciato dall’istituto. Il commiato della classe da Keating avviene davanti allo stesso autoritario rettore, il quale lo ha sostituito nel frattempo ripristinando i vecchi metodi d’insegnamento. La reazione di alcuni dei suoi allievi, sotto lo sguardo esterrefatto del rettore stesso, ripaga però Keating dell’umiliazione subita. Gli studenti infatti salgono in piedi sui banchi in segno di protesta e per manifestare la loro riconoscenza all’insegnante il quale, pur in un tempo limitato, è riuscito a far comprendere loro come esprimere la propria personalità seguendo la regola del ‘carpe diem’, senza condizionamenti ed imposizioni.

VALUTAZIONE: una lezione di pedagogia che è ancora in grado, a distanza di oltre vent’anni, di suscitare emozione senza scadere nella retorica

Tradizione, Onore, Disciplina ed Eccellenza sono i quattro pilastri educativi, impressi in altrettanti stendardi posti in evidenza durante la pomposa cerimonia d’apertura del film e sui quali si fonda sin dal 1859 il collegio della Welton Academy nello stato del Vermont. Il rettore, nel presentare il nuovo anno scolastico, afferma con evidente orgoglio che il 75 per 100 degli allievi che escono da quella severissima scuola trovano la strada spianata per accedere alle Università più prestigiose degli Stati Uniti.

‘L’Attimo Fuggente’ è il titolo italiano, una delle possibili traduzioni dell’espressione latina ‘Carpe Diem’ che ricorre più volte nel corso del film. Niente a che vedere con l’originale ‘Deads Poets Society’, in riferimento alla setta fondata a suo tempo dal personaggio chiave della storia, il professor Keating, che i suoi allievi riesumano nell’occasione cogliendone le istanze di trasgressione e complicità fuori dai canoni sanciti dal rigido istituto che frequentano. Gli stessi valori conservatori che sono condivisi dai loro genitori, i quali su questa poderosa e costosa struttura hanno puntato senza indugio per soddisfare in primis le loro ambizioni.

‘O Capitano, mio Capitano! è una locuzione divenuta proverbiale, grazie proprio a quest’opera, così come la figura dell’insegnante protagonista dai metodi così lontani dalla prassi, raffigurata da uno smagliante Robin Williams, rimasto in seguito inevitabilmente legato e segnato da questo personaggio. In realtà si tratta del titolo di una poesia di Walt Whitman dedicata niente meno che ad Abramo Lincoln in occasione della sua morte e che fa parte di una raccolta intitolata ‘Foglie d’Erba’ la quale, più recentemente, è stata ripresa dall’attore-regista Tim Blake Nelson come titolo del suo film ‘Leaves Of Grass’, uscito da noi tradotto in ‘Fratelli In Erba’.

‘L’Attimo Fuggente’ è la celeberrima performance del regista australiano Peter Weir nella quale evidenzia la ribellione del singolo dagli schemi precostituiti, dalle regole considerate immutabili, per manifestare la sua personalità ed il diritto all’autonomia nelle scelte, laddove esse vengono invece deliberatamente schiacciate. Tutto ciò appare ancora più sorprendente perché la storia in questo caso non è ambientata in un paese totalitario, bensì in uno dei più noti fra quelli che si propongono come baluardi della democrazia. Nello specifico essa tratta dei sistemi formativi che riguardano studenti, adolescenti in via di maturazione, i quali stanno per compiere un passo decisivo per il loro futuro professionale e personale, ma che diventano allo stesso tempo metafora di un più ampio discorso che riguarda l’uomo come individuo ed il suo rapporto con la società civile in generale.

Cosa c’è di più esemplificativo, nell’ambito di uno stato e di una cultura, che un istituto dentro il quale si preparano, o meglio, è il caso di dire, si forgiano le giovani generazioni allo scopo di preparare ed assicurare i suoi stessi dirigenti di domani per auto riprodursi a salvaguardia dei propri secolari principi? Ma come si diceva all’inizio, in cambio del privilegio di accedere ad una scuola così prestigiosa e chiaramente finalizzata, nei ragazzi e neiloro genitori deve corrispondere l’assoluta adesione ai quattro pilastri costitutivi: tradizione, onore, disciplina ed eccellenza, senza discussioni e/o tentennamenti. Di fronte ad una tale monolitica forma ideologica, in fondo non molto diversa da quella di stampo militare, dove però le ragioni in quel caso sono più comprensibili, non c’è e non ci può essere spazio per il libero arbitrio, tanto meno per deviazioni di sorta. Lo sanno bene coloro che hanno scelto appositamente questo collegio per i loro figli al fine di poter più facilmente entrare a buon diritto a far parte dell’establishment futuro delle loro stesse aziende e dello stato in senso lato, imponendo ai loro eredi dedizione ed obbedienza assoluta in modo che possano essere plasmati, senza cadere in tentazioni fuorvianti, di autonomia e cambiamento.Continua a leggere…

Film: ‘Fratelli In Erba’

FRATELLI IN ERBA

Titolo Originale: Leaves Of Grass

Nazione: USA

Anno:  2009

Genere:  Commedia, Thriller

Durata:  105′  Regia: Tim Blake Nelson

Cast: Edward Norton, Richard Dreyfuss, Susan Sarandon, Keri Russell, Tim Blake Nelson, Ty Burrell, Amelia Campbell, Leo Fabian, Lucy deVito


Se un americano vedesse ‘Benvenuti al Sud’, a meno che non si tratti di qualche emigrato, è quasi certo che non riuscirebbe a coglierne la comicità, essendo strettamente legata ad una realtà prettamente nazionale.

Stessa cosa si può dire di ‘Fratelli in Erba’ ma viceversa, nel senso che certe allusioni e battute contenute nell’opera di Tim Blake Nelson, regista e sceneggiatore, sono totalmente legate all’ambiente e la cultura d’oltreoceano, difficilmente esportabile in questo caso al di fuori degli States.

Cominciamo dal titolo: quello italiano è evocativo perché l’erba citata è chiaramente riferita alla cannabis, che appare pure come sfondo nella locandina. Il titolo originale invece, ‘Leaves of Grass’, si riferisce ad una raccolta di poesie scritte da Walt Whitman il quale, per quanto esaltato dal professore interpretato da Robin Williams in ‘L’Attimo Fuggente’, è lecito supporre che sia sconosciuto alla gran parte degli spettatori italiani ed europei.

Appare evidente quindi che la visione di questo film, al di là delle vicende più o meno interessanti e divertenti che narra, per essere apprezzato in tutte le sue sfumature perlomeno dal pubblico non americano, dovrebbe essere accompagnata da alcune note esplicative, cosa nella pratica impossibile, a parte i più incalliti ed appassionati fra i cinefili che le informazioni utili se le vanno a cercare comunque per loro conto. Ecco spiegata quindi la ragione per la quale un’opera come ‘Fratelli in Erba’ è destinata inevitabilmente a scivolare via anonimamente, confusa assieme a molte altre provenienti da oltreoceano, anche più scadenti e che non hanno molto di più da dire di quello che esprimono a livello superficiale.

Ciò che balza immediatamente all’occhio invece, anche senza essere dei grandi esperti di recitazione, è la performance di Edward Norton che interpreta contemporaneamente i due fratelli protagonisti del titolo, per giunta gemelli, con istrionica bravura. C’è chi ha fatto notare a tal proposito che il doppiaggio non permette comunque di apprezzare, come sarebbe necessario, la prova dell’interprete dal punto di vista vocale, il quale passa agevolmente da uno all’altro personaggio con differenti timbriche…(leggi il resto del commento cliccando qui sotto su ’Continua a leggere’)

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