Film: ‘Beata Ignoranza’

BEATA IGNORANZA

Titolo Originale: Idem

 Nazione: Italia

Anno:  2017

Genere:  Commedia

Durata: 102’ Regia: Massimiliano Bruno

Cast: Marco Giallini (Ernesto), Alessandro Gassmann (Filippo), Valeria Bilello (Margherita), Carolina Crescentini (Marianna), Teresa Romagnoli (Nina), Giuseppe Ragone (Gianluca), Malvina Ruggiano (Costanza), Emanuela Fanelli (Iris), Luca Angeletti (Nazi), Luciano Scarpa (Mayer), Teodoro Giambanco (Lorenzo), Susy Laude (Roberta)

TRAMA: Ernesto e Filippo sono cresciuti assieme. Filippo è sempre stato uno scapestrato, l’esatto contrario di Ernesto. Da grandi li ha divisi una donna, Marianna, la quale ha avuto una figlia, Nina e fra i due rivali ha infine scelto Ernesto come compagno. Solo quindici anni dopo però gli ha confessato che Nina in realtà è figlia di Filippo. Ernesto sorpreso e sconvolto se n’è andato di casa, abbandonando anche Nina perché non è sangue suo. Marianna in seguito è morta a causa di un incidente stradale, ma Nina quando ha tentato di avvicinarsi al vero padre Filippo, non ha trovato l’attenzione sperata. Entrambi gli amici di un tempo sono diventati professori: Ernesto di italiano e Filippo di matematica. Ernesto è un insegnante vecchio stampo che odia i telefonini, Internet ed i computer, preferendo ancora i libri cartacei ed i classici. Filippo, laureato fuori corso con il minimo dei voti, è un seduttore di donne ed appassionato di social network, con grandi lacune nella materia che dovrebbe insegnare. Gli studenti però non glielo fanno pesare perché lui conquista la loro simpatia con alcune concessioni comportamentali. Caso vuole che un giorno Ernesto e Filippo si ritrovano assegnati allo stesso istituto ed alla stessa classe. Un immediato litigio davanti agli studenti sugli opposti metodi d’insegnamento, diventa virale sulla Rete. Nina lo vede, si vergogna, nel frattempo è rimasta incinta e nel seguire un progetto multimediale che potrebbe aprirle opportunità di lavoro e guadagno, propone ai due di darle finalmente una mano, accettando di fare un esperimento: dovranno scambiarsi le parti ed il risultato sarà registrato in un filmato. Ernesto per un limitato periodo di tempo dovrà imparare ad usare smartphone, PC, chat ed Internet, mentre Filippo dovrà viceversa rinunciare ai suoi preziosi ‘giocattoli’ multimediali. Il cambiamento delle regole di vita è dapprima traumatico per entrambi ma in seguito si rivela utile per riflettere su loro stessi e trovare l’equilibrio che per ragioni diverse non hanno mai raggiunto, con una sorpresa finale.

VALUTAZIONE: esile ma non del tutto disprezzabile commedia incentrata soprattutto, ma non solo, sulla disputa sociologica fra chi rifiuta a priori gli strumenti digitali e chi invece ne è ossessionato. La prima parte del film è troppo schematica e spezzettata, ed anche il divertimento ne risente, mentre la seconda è più consona alla commedia degli equivoci che è un tema tipico del cinema italiano. Giallini è un attore maturo che non ha nulla da invidiare ai grossi nomi di Hollywood.                                                                                                                                               

‘Beata Ignoranza’ è un titolo rivolto ai due personaggi principali, interpretati da Marco Giallini ed Alessandro Gassman, nei panni di una coppia di professori coetanei ma agli antipodi in quanto a metodi d’insegnamento e regole di vita.

Ernesto non sa nulla del mondo digitale che lo circonda: preferisce ancora il vecchio strumento cartaceo per decantare le opere di Foscolo agli annoiati studenti della sua classe, ai quali chiede di depositare sulla cattedra i loro smartphones. E’ contrario ad ogni trasgressione, ma almeno la materia che insegna la conosce. Filippo invece usa lo smartphone ossessivamente e non ne può fare a meno, come i suoi allievi ed ignora i libri scolastici, fra il giubilo della classe con la quale non di sdegna di scattare dei selfie e condivide una ‘app’ per risolvere ogni esercizio di matematica. In realtà è un atteggiamento di comodo per mascherare l’impreparazione sulla materia che dovrebbe insegnare. Beata ignoranza per entrambi quindi, seppure da punti di vista differenti.

La stessa definizione ben s’adatta anche alla relazione che entrambi hanno avuto con Marianna, dalla quale è nata una figlia. Sia uno che l’altro hanno creduto per quindici anni che il padre fosse Ernesto, sinché la madre s’è decisa a confessare che Nina non è figlia sua, bensì di Filippo, fra l’incredulità di quest’ultimo e la reazione rabbiosa di Ernesto, il quale dal quel momento si rifiuta di considerarla tale e se ne esce di casa.

Beata ignoranza quella di Ernesto, nonostante la cultura e la maturità delle quali non esita a vantarsi, senza alcun dubbio superiori a quelle del rivale di sempre Filippo, donnaiolo impenitente e superficiale. Qualità che non gli sono servite però per mettere da parte l’orgoglio di maschio ferito, specie da quello lì e comprendere che essere il vero padre non è una questione di sangue bensì di chi è capace di crescere negli anni i figli. Seppure anche qui, insomma, non è che sia stato proprio un modello di presenza e di attenzione neppure lui.

Beata ignoranza infine quella di non sapere che con quella figlia prima o poi comunque i conti dovranno farli entrambi, specie dopo che Marianna è passata, come si suol dire, a miglior vita, per essere stata vittima a sua volta del mondo digitale, ovvero uno smartphone che l’ha distratta durante la guida con le conseguenze letali che purtroppo anche lei avrebbe dovuto considerare, per non lasciare sola Nina.

Sull’onda di ‘Perfetti Sconosciuti’ di Paolo Genovese, anche Massimiliano Bruno, regista e soggettista/sceneggiatore in compartecipazione con Herbert Simone Paragnani e Gianni Corsi di questa sua quinta opera dietro la macchina da presa (a seguire ‘Gli Ultimi Saranno Ultimi’ del 2015), affronta a sua volta, seppure scalfendone appena la superficie, uno dei grandi temi della nostra epoca…(leggi il resto del commento cliccando qui sotto su ’Continua a leggere’)Continua a leggere…