Libro: ‘Gli Sdraiati’

GLI SDRAIATI

Gli SdraiatiDi Michele Serra

Anno Edizione 2013

Pagine 108

Costo € 12,00

Ed. Feltrinelli (collana ‘I Narratori’)                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                            

TRAMA: al centro della storia un classico scontro generazionale fra padre e figlio, reso attuale dall’epoca nella quale è ambientato, cioè oggi. Il protagonista è un genitore che ha intenzione di scrivere un racconto di fantascienza che si svolge in un futuro prossimo, nel corso del quale immagina che scoppierà una guerra fra i vecchi, a quel tempo in stragrande maggioranza ed i giovani, sul cui esito però non ha ancora preso una decisione definitiva. Nel mentre, il padre stila un bilancio del suo rapporto con il figlio diciottenne, preso a modello dei suoi coetanei, con il quale ha un dialogo complicato, evidenziando quelle che lui reputa le storture sociologiche, peculiari di una generazione oramai distante ed incomprensibile per la sua, sia negli atteggiamenti che nei valori. A contrassegnare i tempi cronologici della storia, il padre racconta, fra un capitolo e l’altro, il suo reiterato tentativo di convincere il figlio ad accompagnarlo nella salita verso il Colle della Nasca, al culmine del quale, metaforicamente ma anche praticamente, spera di riuscire a sciogliere i nodi che li dividono.   

VALUTAZIONE: breve saggio-romanzo, dalla prosa scorrevole, che racconta situazioni nelle quali molti padri, alle prese con figli fra i 14 ed i 18 anni, possono facilmente riconoscersi. Il limite di quest’opera sta appunto nell’essere sostanzialmente consolatoria per i padri ed accusatoria invece per i figli, a partire proprio dal titolo a loro espressamente rivolto, senza possibilità di contraddittorio.                                                                                                                                                                                                                                  

Intorno alla metà di questo secolo, secondo tutte le previsioni, la classe dominante, in Occidente, saranno i vecchi. A meno di invasioni vincenti dei popoli poveri (poveri e giovani saranno, anzi già sono, ormai sinonimi), le persone dai settantacinque in su saranno più della metà della popolazione…‘. Il mondo prossimo venturo che aspetta i nostri figli è perciò declinato (in tutti i sensi) verso una società nella quale i giovani dovranno sostenere, fra l’altro, il peso di un welfare completamente sbilanciato a loro sfavore e probabilmente insostenibile.

Gli Sdraiati 08Nella battaglia inevitabile che, secondo l’autore, nascerà da questa inedita ed anomala condizione, da lui medesimo rappresentata in un romanzo epico e lunghissimo che ha intenzione di scrivere (alla stregua di Tolstoj, afferma) ed al momento ancora in fase di abbozzo, il generale comandante dell’esercito dei vecchi si chiamerà Brenno Alzheimer. L’esemplificativo cognome è dichiaratamente ed ironicamente riferito a se stesso, cioè l’autore Michele Serra, il quale attraverso questo escamotage sembra perciò voler lanciare un segnale, se non un vero e proprio allarme nei confronti della sua generazione e quelle immediatamente successive. Le quali saranno presumibilmente le prime ad usufruire dei vantaggi (siamo sicuri?) riguardo le accresciute speranze di vita, togliendo però risorse e spazio ai giovani, costretti a supportarle ben oltre le loro possibilità pratiche.

Gli Sdraiati 05‘Gli Sdraiati’ di Michele Serra è stato il caso letterario del periodo pre-natalizio, un libro probabilmente regalato a chissà quante persone perché nell’esperienza dello scrittore nel rapporto con il proprio figlio, molti lettori possono riconoscersi e trovare analogie con i loro disagi generazionali. L’inizio d’altronde non lascia adito a dubbi: ‘…Ma dove cazzo sei? Ti ho telefonato almeno quattro volte, non rispondi mai. La sequela interminata degli squilli lascia intendere o la tua attiva renitenza o la tua soave distrazione: e non so quale sia, dei due “non rispondo”, il più offensivo…‘. C’è qualcuno fra i genitori con figli adolescenti o maturandi che possa dire di non aver pensato almeno una volta la stessa cosa? E quindi che non possa condividere anche quest’altra colorita considerazione: ‘…quante volte invece di mandarti a fare in culo avrei dovuto darti una carezza. Quante volte ti ho dato una carezza e invece avrei dovuto mandarti a fare in culo…‘?

Gli Sdraiati 01Qualche pagina più avanti, il padre (né di lui, né del figlio sono mai citati i nomi propri, perché in realtà non sono altro, appunto, che lo scrittore stesso e suo figlio: ma esiste davvero poi ‘sto figlio? io francamente non sono riuscito ad appurarlo…) racconta un episodio che si svolge a casa dell’amica Carla, la quale abita in Piemonte, fra i vigneti delle Langhe, in occasione della vendemmia del Nebbiolo, alla quale lui, il figlio ed un suo amico coetaneo, sono stati invitati a partecipare. La mattina, anziché alzarsi presto per svolgere il lavoro necessario nelle vigne di proprietà della famiglia di Carla, i due giovani restano a letto a dormire sino a tardi, svegliandosi per fare colazione solo quando tutti gli altri hanno già completato buona parte della vendemmia e sono a pranzo. La conclusione del padre è categorica ed amara ma anche pungente e polemica nei confronti del comportamento del figlio e dell’amico:  ‘…Certo che un mondo dove i vecchi lavorano e i giovani dormono, prima non si era mai visto…‘…(leggi il resto del commento cliccando qui sotto su ’Continua a leggere’)

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